VENE VARICOSE O VARICI

VENE VARICOSE

Vene Varicose o Varici

COSA SONO LE VENE VARICOSE?

Le vene varicose sono vene superficiali degli arti inferiori che diventano evidenti, sporgenti e tortuose. Sono molto comuni nella popolazione e generalmente non causano problemi in molte persone.

Ci sono due principali sistemi venosi degli arti inferiori:

  • Il sistema venoso profondo: I muscoli delle gambe spremono il sangue durante il movimento dalla periferia verso il cuore
  • Il sistema venoso superficiale: rappresenta la rete venosa superficiale che è spesso varicosa
  • I due sistemi sono collegati da piccole vene chiamate comunicanti o perforanti

Tutte queste vene contengono delle valvole che consentono un flusso unidirezionale dalla periferia al cuore e dalla superficie al circolo profondo, quando si ammalano si verifica un incremento di pressione venosa sopratutto in ortostatismo.

Tale eccesso di pressione porta ad un allargamento delle vene ed alla comparsa delle varici , con vene reticolari ed aree cutanee pigmentate che sembrano lividi.

COSA CAUSA LE VARICI?

Le vene varicose o varici sono causate dalla disfunzione delle valvole venose. Le vene sono responsabili del trasporto del sangue dalle gambe al cuore e alla circolazione sistemica. Le valvole venose si aprono per far passare il sangue verso l’alto e poi si chiudono per impedire che il sangue rifluisca verso il basso. Se le valvole venose non funzionano correttamente, il sangue può rifluirle all’indietro e accumularsi nelle vene, causando gonfiore e dilatazione.

Ci sono alcuni fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare vene varicose, tra cui:

  • Genetica: le vene varicose possono essere ereditarie, con la predisposizione che viene trasmessa attraverso le famiglie
  • Sesso femminile: le donne sono maggiormente soggette a tale patologia rispetto agli uomini tanto che circa il 50% delle donne ne soffre
  • Gravidanza: la gravidanza aumenta la pressione sulle vene delle gambe, aumentando cosi la probabilità di sviluppare vene varicose
  • Obesità: il peso in eccesso aumenta la pressione sulle vene delle gambe, aumentando cosi il rischio
  • Stile di vita sedentario: una vita sedentaria con poco attività fisica aumenta il rischio di vene varicose
  • Fattori ormonali: pubertà, menopausa, pillola anticoncezionale e terapia ormonale sostitutiva

QUALI SONO I SINTOMI?

Molte persone non hanno disturbi ad eccezione del fatto che la loro evidenza può creare imbarazzo.

A parte il fatto estetico i sintomi più comuni sono la dolenzia alle gambe e la pesantezza, in peggioramento alla fine della giornata, associate a gonfiore.

In alcune persone l’alta pressione venosa causa danni alla pelle delle gambe e vicino alle caviglie, con comparsa di chiazze marroni e biancastre, e complicanze come l’eczema e ulcerazioni che possono diventare croniche e molto difficili da guarire.

Altre complicanze delle varici sono:

  • La flebite: infiammazione delle vene con comparsa di trombosi (coagulazione) del sangue in esse contenuto
  • Il sanguinamento: nel caso di trauma di varicosità superficiali
  • La trombosi venosa profonda: in genere non è in realtà la varice a causare la trombosi venosa profonda quanto la trombosi profonda a causare le varici

QUALI ESAMI FARE PER STUDIARE LE VARICI?

Innanzitutto la visita dello specialista chirurgo vascolare consente di evidenziare le problematiche legate all’insufficienza venosa e ad escludere altre patologie, magari anche più gravi, che richiedono eventualmente esami più particolari  ( TAC, Risonanza magnetica, etc…).

Durante la visita lo specialista eseguirà anche un ecocolordoppler per la valutazione delle valvole delle vene e sopratutto per la valutazione del sistema venoso profondo.

COME CURARSI?

La prevenzione è importante!

Innanzitutto una vita attiva almeno con frequenti camminate ed un controllo del peso consentono di limitare le complicanze.

Inoltre l’uso di calze elastiche sopratutto durante le ore in cui si è costretti, per lavoro ed altro, a rimanere in piedi o seduti, fermi, sono di aiuto nel peggioramento e nella prevenzione della malattia varicosa: bisogna ricordare però che le calze elastiche funzionano solo nel caso si associ un movimento, attivo e passivo, della caviglia in flesso-estensione e dei muscoli del polpaccio così da “spremere“ il sangue verso il cuore, quindi anche da fermi è meglio eseguire spesso tali movimenti.

Purtroppo non esistono farmaci per curare le vene varicose, anche se possono alleviare la sintomatologia o curare comunque le complicanze.

Gli attuali trattamenti invasivi per curare le varici sono:

  • Il trattamento endovascolare mediante Laser o radiofrequenza
  • La scleroterapia
  • la chirurgia
  • Altri

La Termoablazione Laser/Rf

È la procedura di scelta nel caso di varici da insufficienza del sistema delle vene safene (grande o piccola), avendo soppiantato da tempo la chirurgia classica di stripping ed incisioni cutanee.

Consiste nell’introduzione nella vena, in anestesia locale, di una fibra laser o Rf su guida ecografica e per puntura percutanea (con un piccolo ago) che scalda la parete della vena e provoca l’occlusione della stessa. La vena occlusa viene poi assorbita dall’organismo.

Usualmente si associano piccole varicectomie o scleroterapia delle varici più piccole e viene posizionata una compressione con calza idonea.

Il Paziente viene dimesso direttamente al termine della procedura dopo un paio d’ore.

La Scleroterapia

Con tale metodica si trattano le varici, anche di grosso diametro, ma non associate ad insufficienza valvolare delle safene, che come abbiamo visto vengono trattate con il laser.

Per le vene più voluminose si usa una mousse, schiuma, del farmaco, così da poter ottenere più volume a parità di quantità di farmaco.

Non serve anestesia, nella vena ammalata viene semplicemente iniettata un farmaco che provoca l’infiammazione della parete e la coagulazione del sangue al suo interno: con il tempo la vena danneggiata viene riassorbita dall’organismo.

Dopo la procedura, che richiede diverse sedute a seconda dell’estensione delle varici da trattare, il Paziente viene dimesso direttamente con una calza elastica idonea.

La Chirurgia

Il cosiddetto stripping della safena, che comporta, in anestesia spinale o generale, la legatura e lo “strappamento” della vena e dei suoi collaterali con multiple incisioni cutanee non viene quasi più praticato salvo casi particolari.

Stessa cosa si può dire di altre tecniche, tipo la cosiddetta CHIVA, soppiantate da metodiche decisamente meno invasive.

Unicamente si praticano, sempre in anestesia locale , della semplici varicectomie (sec Muller) per trattare le varici collaterali di safena o, selettivamente, la legatura di perforanti, in genere associate alle procedure di termoablazione laser o radiofrequenza.

In ormai pochi e selezionati casi, nel caso di grosse vene perforanti insufficienti con cute sovrastante ammalata per dermatite o ulcere, viene praticata la legatura sottofasciale endoscopica ( S.E.P.S.).

Altri trattamenti

Esistono altre metodiche, per di più ambulatoriali, per il trattamento delle varici: alcune, quali ad esempio , l’occlusione con cianoacrilato, sono ancora da valutare nel tempo, mentre altre, come la TRAP, che si pone come obbiettivo quello di trattare diffusamente l’intero distretto superficiale delle vene degli arti inferiori, non offrono al momento una attendibilità scientifica ed un follow up abbastanza lungo e trovano al momento un’indicazione in casi ben selezionati.

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