Dolore e Instabilità della Caviglia

Le patologie più comuni legate all’articolazione della caviglia sono:

  • Dolore alla caviglia;
  • Instabilità della caviglia;

DOLORE ALLA CAVIGLIA

SINTOMI

Il dolore alla caviglia può essere può essere localizzato, oppure diffuso all’area intorno della caviglia (collo del piede, tendine d’Achille).

Al dolore, generalmente, possono essere associate altre manifestazioni:

  • Gonfiore
  • Lividi e ferite cutanee
  • Rigidità articolare e difficoltà nel movimento

CAUSE

  • Distorsione
  • Tendinite
  • Lesione ai legamenti
  • Frattura ossea
  • Borsite
  • Artrosi

FATTORI DI RISCHIO

  • Pratica di sport (es. calcio, corsa, pallacanestro, tennis, rugby) ad alto livello.
  • Attività lavorative che sottopongono a movimenti stressanti i piedi e in generale gli arti inferiori;
  • Utilizzo di scarpe particolarmente strette a livello della caviglia;
  • Artrite reumatoide, artrite reattiva o gotta.

DIAGNOSI

Durante la visita, il Medico Specialista Ortopedico effettuerà un esame obiettivo e a un’approfondita anamnesi per individuare le cause scatenanti del dolore alla caviglia. Dopodiché, se necessario, potrebbe dare indicazione di effettuare esami strumentali specifici (risonanza magnetica).

TRATTAMENTO

Il trattamento più comune prevede una terapia contro il dolore e l’infiammazione, e una terapia preventiva contro tutti i possibili fattori aggravanti o che possono compromettere il processo di guarigione e consiste in:

  • Riposo e astinenza da tutte le attività fisiche/motorie che inducono dolore alla caviglia.
  • Applicazione di ghiaccio sulla zona dolente e gonfia (4-5 volte al giorno, per almeno 15-20 minuti)
  • Elevazione dell’arto inferiore dolente
  • Utilizzo delle stampelle
  • Somministrazione di farmaci antinfiammatori se prescritti dal medico

Se questo tipo di terapia non fosse sufficiente, potrebbero essere prescritti:

 

INSTABILITA’ DELLA CAVIGLIA

SINTOMI

L’instabilità della caviglia si manifesta con frequenti cedimenti della caviglia, e, in alcuni casi, vere e proprie cadute.

A questo sono associati dolore durante la camminata e gonfiore, soprattutto localizzato sulla parte esterna della caviglia.

CAUSE

L’instabilità della caviglia, nella maggior parte, dei casi è causata da un trauma.

Può essere suddivisa in due tipi:

  • Instabilità meccanica: causata dalla rottura dei legamenti esterni della caviglia.
  • Instabilità funzionale: in questo caso i legamenti sono intatti e l’instabilità è causata da altri fattori:
  • corpi liberi intra-articolari: si tratta di frammenti di cartilagine non più attaccati all’osso, ma liberi di vagare nell’articolazione
  • lesioni osteocondrali: lesioni della cartilagine articolare su base traumatica o microtraumatica che interessano l’osso subcondrale
  • lassità articolare generalizzata: è una condizione che interessa tutte le articolazioni del corpo ed è caratterizzata dall’anomala mobilità articolare
  • ipertrofia del tessuto sinoviale: avviene quando il tessuto sinoviale (membrana che ricopre la parte interna dell’articolazione) si infiamma e diventa più spessa del normale.
  • retropiede varo: il tallone è inclinato all’interno anziché verso l’esterno
  • brevità del tendine di Achille
  • lesione dei tendini peronieri

FATTORI DI RISCHIO

  • Pratica di sport ad alto rischio (es. pallacanestro, pallavolo)
  • Pregresse ripetute distorsioni

DIAGNOSI

Durante la visita, il Medico Specialista Ortopedico, effettuerà una lunga anamnesi e una serie di test volti a valutare la stabilità dei legamenti della caviglia, dopodiché analizzerà eventuali punti dolenti attorno alla caviglia. In questo modo sarà in grado di comprendere se si tratta di un’instabilità di tipo funzionale oppure meccanico.

Inoltre, per ottenere una diagnosi corretta, il Medico Ortopedico potrebbe prescrivere esami strumentali specifici (Radiografia in carico, Ecografia, TAC, Risonanza Magnetica) per valutare la presenza di anomalie a livello di muscoli e tendini ma anche per stabilire adeguatamente lo stato del tessuto cartilagineo.

TRATTAMENTO

Trattamento fisioterapico: generalmente ha una durata di 3 mesi e ha tre obiettivi fondamentali:

  • Ridurre il dolore
  • Recuperare la propriocezione e la forza muscolare
  • Prevenire le recidive

Trattamento chirurgico

In assenza di benefici dal trattamento fisioterapico il Medico Ortopedico potrebbe dare indicazione di trattamento chirurgico.

Il trattamento chirurgico iniziale è differente a seconda della natura dell’instabilità.

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