Le intolleranze alimentari sono molto diffuse in Italia, dove è stimato che 5 persone su 10 ne soffrono.

Ecco perché sentiamo spesso parlare di intolleranze alimentari e in commercio è sempre più comune reperire alimenti adatti a un’alimentazione priva di certe sostanze, basti pensare al Latte senza lattosio.

Ma sappiamo davvero che cosa sono le intolleranze alimentari?

Il Ministero della Salute le definisce come “[…] una reazione indesiderata del nostro organismo scatenata dall’ ingestione di uno o più alimenti (o sostanze attive) oppure da disfunzioni/disturbi a carico dell’apparato digerente”.

In poche parole, l’intolleranza alimentare è un insieme di sintomi che si manifestano nel momento in cui mangiamo un alimento che il nostro corpo percepisce come ostile e che, quindi, fatica a digerire.

Ma quali sono questi sintomi?

I sintomi sono molteplici e non sempre si manifestano tutti assieme.

Possono presentarsi con tempi variabili: da 20 a 30 minuti dopo il pasto ai 5 giorni.

Quello che è importante, è riuscire ad ascoltare il proprio corpo.

Bisogna notare se queste manifestazioni sono sporadiche oppure croniche e se, soprattutto, sono legate a precisi momenti della giornata in cui mangiamo un alimento piuttosto che un altro.

Se dopo un pasto accusi regolarmente uno di questi sintomi, potrebbe esserci un campanello d’ allarme:

Elemento distintivo delle intolleranze alimentari è che sono dose-dipendente.

Cosa significa?

Significa che più mangiamo l’alimento che “ci fa male” più i sintomi del nostro organismo saranno intensi.

Quali sono quindi le cause delle intolleranze alimentari?

Le ipersensibilità e intolleranze alimentari possono essere genetiche o acquisite.

  • Quelle genetiche sono dovute a una predisposizione biochimica di base presente nei geni.
  • Quelle acquisite compaiono gradualmente o improvvisamente nel corso degli anni, in concomitanza di stress psicologici, malattie, diete squilibrate, abuso di alimenti o di sostanze varie tra le quali i farmaci, a causa dell’indebolimento del sistema immunitario.

Gli alimenti che più scatenano intolleranza per consumo frequente sono: solanacee (pomodori, melanzane, peperoni e patate), grano (contenuto in farine, pane, biscotti, crackers, ecc.), latte, formaggi, uova, lievito, cioccolato, caffè.

Come si può immaginare, le intolleranze alimentari possono essere le più disparate.

E’ importante, quindi, individuare l’elemento che il nostro corpo non assimila, per poter così calibrare la nostra alimentazione.

Esiste un modo per conoscere in modo preciso le nostre intolleranze alimentari? Certo che si!

Rivolgetevi subito al vostro medico per una visita dietologica 

 

Durante la visita, lo specialista valuterà la storia familiare e la presenza di segni e sintomi tipici delle intolleranze alimentari.

Inoltre, per avere un esame più accurato è possibile eseguire il  FIT TEST  ( Food Intolerance Test)  che consente di individuare quali siano le proteine alimentari contro le quali l’organismo ha reazioni avverse.

Nel caso il test avesse riscontrato intolleranze alimentari, occorre adottare un protocollo alimentare di recupero tolleranza in modo da eliminare gli alimenti dalla dieta, per poi reintrodurli gradualmente.

Medici Dietologi possono aiutarti a identificare un corretto apporto di valori nutrizionali dopo aver escluso gli alimenti a cui si è intolleranti.

Dott.ssa Chiara GALLO STAMPINO Medico Chirurgo Spec. in Scienza dell’Alimentazione ind. Nutrizione Clinica

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N.B. Questo e tutti gli altri articoli presenti NON sostituiscono il parere del Medico.

Al Centro Specialistico San Martino sito a Vergiate (Varese), raccordo tra i principali ospedali della provincia (Gallarate, Varese, Angera, Cittiglio, Busto Arsizio, Arona, Novara, Biella, Vercelli), facilmente accessibile dall’autostrada A8 Milano Laghi uscita Sesto Calende/Vergiate e a 15Km dall’aeroporto di Milano Malpensa, è attivo il servizio di Dietologia. La struttura, sita al piano terra, è dotata di ampio parcheggio nonché di parcheggi riservati all’utenza. L’attività si svolge in area funzionale all’accoglienza anche di utenza diversamente abile con personale adeguatamente formato.

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